Chiama ora

TARI: Cos'è, Chi la Paga e Perché

Screenshot-2025-04-15-alle-15.53.56.

Una Guida Essenziale alla Tassa sui Rifiuti

Con malcelato disappunto, viste le condizioni in cui versa una buona parte delle città italiane, capita a tutti noi almeno una o due volte l'anno di ricevere un avviso di pagamento con la sigla "TARI". 

Ma sappiamo davvero di cosa si tratta?

La TARI, acronimo di TAssa sui RIfiuti, è un tributo fondamentale per la vita delle nostre città, ma spesso fonte di dubbi. Cerchiamo di fare chiarezza in modo semplice ma dettagliato.

Cos'è la TARI?

Istituita con la Legge di Stabilità 2014 (Legge n. 147/2013), la TARI è la tassa destinata a finanziare i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Sostituisce i precedenti tributi simili (come la TARES o la TIA). In pratica, i soldi raccolti con la TARI servono (o dovrebbero servire) a coprire le spese che il Comune sostiene per:

• La raccolta differenziata e indifferenziata dei rifiuti.

• Lo spazzamento e la pulizia delle strade.

• Il trasporto dei rifiuti agli impianti.

• Il trattamento, il recupero e lo smaltimento finale dei rifiuti.

• I costi amministrativi legati alla gestione del servizio.

È importante sottolineare come la TARI sia un tributo comunale: ogni Comune stabilisce di conseguenza le proprie tariffe e le scadenze di pagamento, pur nel rispetto delle linee guida nazionali (definite ad esempio da ARERA, l'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente).

Su Cosa si Paga la TARI?

La TARI si paga su tutti i locali e le aree scoperte suscettibili di produrre rifiuti urbani. Questo significa che il presupposto per pagare la tassa è il possesso o la detenzione (quindi l'utilizzo) di spazi che, per loro natura, generano spazzatura. Il calcolo della TARI si basa generalmente su due componenti:

1. Quota Fissa: Determinata in base alla superficie calpestabile dell'immobile (o, in mancanza di dichiarazione, spesso l'80% della superficie catastale). Questa parte copre i costi "indivisibili" del servizio, come la pulizia delle strade o i costi amministrativi, che non dipendono direttamente da quanti rifiuti produci.

2. Quota Variabile: Questa parte è legata alla quantità presunta di rifiuti prodotti. Per le utenze domestiche (case, appartamenti), dipende solitamente dal numero di componenti del nucleo familiare. Per le utenze non domestiche (negozi, uffici, attività produttive), si basa sulla tipologia di attività svolta, utilizzando coefficienti che stimano la potenziale produzione di rifiuti per quella specifica categoria.

• Esempio Utenza Domestica: Una famiglia di 4 persone in un appartamento di 100 mq pagherà una quota fissa calcolata sui 100 mq e una quota variabile basata sul coefficiente per 4 occupanti.

• Esempio Utenza Non Domestica: Un ristorante di 150 mq pagherà una quota fissa sui 150 mq e una quota variabile basata su un coefficiente specifico per l'attività di ristorazione (che si presume produca più rifiuti di un ufficio della stessa metratura).

Quando si Paga la TARI?

Le scadenze di pagamento della TARI sono stabilite autonomamente da ciascun Comune.

Solitamente, il pagamento è suddiviso in più rate nel corso dell'anno (ad esempio, due, tre o quattro), ma spesso è offerta anche la possibilità di pagare in un'unica soluzione.

• Esempio: Il Comune X potrebbe fissare le scadenze al 30 Aprile, 31 Luglio e 30 Novembre. Il Comune Y potrebbe invece optare per il 16 Giugno e il 16 Dicembre.

È fondamentale consultare il sito web del proprio Comune o l'avviso di pagamento ricevuto per conoscere le date esatte.

Il metodo di pagamento più comune è tramite il modello F24 o attraverso il sistema PagoPA.

Chi Deve Pagare la TARI?

La TARI è dovuta da chiunque possieda o detenga a qualsiasi titolo locali o aree scoperte suscettibili di produrre rifiuti. Questo significa che a pagare è:

Il proprietario dell'immobile, se lo occupa direttamente.

L'inquilino (conduttore), se l'affitto ha una durata superiore a 6 mesi. In questo caso, l'obbligo di pagare la TARI ricade sull'inquilino per tutto il periodo in cui occupa l'immobile. Per affitti più brevi, solitamente rimane a carico del proprietario (ma è bene verificare il regolamento comunale).

Il comodatario (chi usa l'immobile a titolo gratuito).

L'usufruttuario.

In caso di più occupanti (es. coinquilini), questi sono obbligati in solido: il Comune può richiedere l'intero pagamento a uno qualsiasi di loro, che poi potrà rivalersi sugli altri. L'avviso di pagamento viene solitamente intestato a uno degli occupanti.

Chi è Escluso o Esentato dal Pagamento?

La legge prevede alcune esclusioni e i Comuni possono deliberare esenzioni o riduzioni tariffarie. Esclusioni Previste per Legge:

• Aree oggettivamente inutilizzabili: Spazi che non possono produrre rifiuti perché in condizioni tali da non essere utilizzabili (es. immobili fatiscenti, ruderi, locali senza utenze attive e non arredati). La semplice mancata utilizzazione non basta, deve esserci un'impossibilità oggettiva.

• Aree scoperte pertinenziali o accessorie a locali tassabili: Balconi, terrazze scoperte, giardini, ecc. (se non utilizzate in modo esclusivo, come un'area esterna di un bar o il dehor di un ristorante).

• Parti comuni del condominio: Scale, androni, ascensori, ecc., a meno che non siano occupate in via esclusiva (es. un sottoscala usato come deposito privato da un condomino).

• Aree dove si producono esclusivamente rifiuti speciali: Se l'attività svolta produce rifiuti speciali che vengono smaltiti autonomamente dal produttore (dimostrando l'avvenuto smaltimento a norma di legge), quella superficie può essere esclusa dalla TARI per la parte relativa ai rifiuti urbani non prodotti.

Esenzioni o Riduzioni (stabilite dai Comuni): I Comuni hanno facoltà di introdurre agevolazioni, che variano molto da luogo a luogo. Alcuni esempi comuni:

Abitazioni tenute a disposizione per uso stagionale o limitato: Spesso con tariffa ridotta.

Abitazioni occupate da persone sole.

• Contribuenti in condizioni di disagio economico-sociale: Tipicamente basate sull'indicatore ISEE.

• Pratica del compostaggio domestico: Riduzioni per chi dimostra di trattare in proprio la frazione organica dei rifiuti.

• Distanza dal punto di raccolta: Possibili riduzioni se l'abitazione è molto lontana dal cassonetto o dal servizio porta a porta.

• Immobili vuoti e non utilizzati: Anche se non "oggettivamente inutilizzabili", alcuni Comuni concedono riduzioni se si dimostra che l'immobile è privo di arredi e utenze.

È essenziale verificare il Regolamento TARI del proprio Comune per conoscere le specifiche esclusioni, esenzioni e riduzioni applicabili.

Conclusione

La TARI è un tributo pensato per garantire la pulizia e la gestione dei rifiuti nelle nostre città. Sapere cos'è, come si calcola e chi deve pagarla ci aiuta a comprendere meglio uno degli oneri fiscali più comuni anche se probabilmente meno apprezzati.

E' comunque necessario ricordare che, essendo una tassa comunale, i dettagli specifici (tariffe, scadenze, agevolazioni) vanno verificati direttamente presso il Comune di residenza o dove si possiede/detiene l'immobile.

I Consulenti EffettoCasa sono sempre disponibili per informazioni e appuntamenti:

 

Segui EffettoCasa e CasainTV per restare aggiornato sulle novità del Mondo Immobiliare e... "scopri anche Tu che Effetto Fa... EffettoCasa!"