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Guida al Conto Termico 3.0. Incentivi 2025 fino al 65% per case e imprese

Dopo la catastrofica esperienza, sia in termini economici sia fattuali, del Bonus 110%, viene riaffrontato il tema dell’efficienza energetica degli immobili, ci auguriamo stavolta con maggiore raziocinio ed efficacia.

L’idea è che l’efficientamento non sia quindi più un affare per pochi privilegiati (e qualche truffatore) ma effettivamente aperto a tutti e disponibile grazie alle adeguate coperture finanziarie.

Famiglie, imprese e pubbliche amministrazioni oggi si trovano davanti a costi energetici sempre più pesanti e alla necessità di rinnovare edifici spesso datati, senza dimenticare le prossime scadenze previste dalla normativa sulle Case Green di cui abbiamo abbondantemente trattato nel recente passato.

Il Governo ha quindi scelto di rispondere con uno strumento stabile e strutturale: il Conto Termico 3.0, approvato il 4 agosto scorso e in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, momento a partire dal quale tutte le indicazioni qui riportate potranno essere considerate operative.

Si tratta di un meccanismo che non prevede detrazioni spalmate in dieci anni, ma rimborsi diretti sul conto corrente.

E questa è la differenza fondamentale che lo rende più concreto e accessibile rispetto ai bonus edilizi a cui eravamo recentemente abituati.

Un fondo stabile da 900 milioni l’anno

La dotazione è di 900 milioni di euro l’anno: 400 destinati alle Pubbliche Amministrazioni e 500 a privati e imprese.

Un budget importante, pensato per rendere il Conto Termico una misura duratura e non emergenziale.

Gli incentivi arrivano fino al 65% delle spese ammissibili e possono coprire addirittura il 100% degli interventi realizzati da piccoli comuni sotto i 15.000 abitanti, scuole e ospedali pubblici.

Interventi ammessi e percentuali di incentivo

Il nuovo decreto amplia la gamma degli interventi incentivabili, distinguendo tra efficienza energetica e rinnovabili termiche.

Per rendere più chiaro il quadro, ecco una sintesi degli interventi che possono beneficiare del Conto Termico 3.0:

Tipo di intervento                         Chi può richiederlo     Incentivo max

Cappotto termico e coibentazioni    PA, privati e terziario             Fino al 40%

Sostituzione infissi e serramenti      PA, privati e terziario             Fino al 40%

Schermature solari                             PA, privati e terziario             Fino al 40%

Illuminazione efficiente                     PA, privati e terziario             Fino al 40%

Building automation                         PA, privati e terziario             Fino al 40%

Pompe di calore (elettriche o gas)   PA, privati e terziario              Fino al 65%

Generatori a biomassa                      Tutti                                    Fino al 65%

Solare termico/solar cooling            Tutti                                    Fino al 65%

Scaldacqua a pompa di calore          Tutti                                    Fino al 65%

Sistemi ibridi                                       Tutti                                    Fino al 65%

Microcogenerazione da fonti rinn.    Tutti                                    Fino al 65%

Allacciamento a teleriscaldamento  Tutti                                     Fino al 40%

Fotovoltaico con accumulo               Tutti                                     Fino al 65%

Colonnine di ricarica elettrica          Tutti                                     Fino al 65%

Comunità Energetiche Rinnovabili   CER                                     Fino al 65%

Edifici in comuni < 15.000 ab.         scuole, ospedali PA                Fino al 100%

Un esempio pratico?

Una famiglia che sostituisce una caldaia tradizionale con una pompa di calore elettrica del valore di 10.000 euro potrà ricevere fino a 6.500 euro di rimborso diretto.  

Un piccolo comune che riqualifica una scuola con cappotto termico e nuovo impianto a pompa di calore potrà invece coprire l’intero costo al 100%.

Chi può richiederlo

Gli incentivi sono disponibili per:

• Privati cittadini, per gli interventi sulle rinnovabili termiche.

• Imprese, purché non utilizzino combustibili fossili.

• Enti del terzo settore, assimilati in molti casi alle PA.

• Pubbliche Amministrazioni, con possibilità di prenotare i fondi prima dei lavori.

• Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), con incentivi cumulabili con quelli previsti dal MASE per l’energia condivisa.

Per le imprese, una regola chiara: niente incentivi per caldaie o impianti a gas naturale. La transizione deve essere verso soluzioni full-electric e rinnovabili.

Come funziona la richiesta

La domanda si presenta sul portale del GSE, che verrà aggiornato entro 60 giorni dall’entrata in vigore del decreto.

• I privati hanno 90 giorni dalla fine lavori per caricare tutta la documentazione (fatture, pagamenti tracciati, certificazioni, asseverazioni).

• Le PA possono utilizzare la modalità della prenotazione, che consente di bloccare i fondi prima di avviare i lavori e di programmare l’intervento con certezza finanziaria.

Per importi fino a 15.000 euro, il rimborso avviene in un’unica soluzione; oltre tale soglia, in più rate annuali.

Cumulabilità e limiti

Il Conto Termico 3.0 non si cumula con altri incentivi statali per gli stessi interventi. Fanno eccezione i fondi di garanzia e, per le CER, i contributi per l’energia condivisa.

Conclusioni

In un panorama in cui molti bonus edilizi hanno subito modifiche, tagli o cancellazioni, il Conto Termico 3.0 rappresenta una misura strutturale e (presumibilmente) duratura.

Per i privati significa poter programmare con serenità interventi come la sostituzione della caldaia o l’installazione di un solare termico, con rimborsi diretti e veloci.

Per le Pubbliche Amministrazioni significa avere uno strumento certo e finanziato per riqualificare scuole, ospedali ed edifici comunali.

Il Conto Termico 3.0 è oggi una delle opportunità più concrete per ridurre le bollette, aumentare il valore degli immobili, renderli conformi alle norme previste dalla Fit for 55 (Case Green) e contribuire alla sostenibilità ambientale.

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