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Superbonus 110% - E’ tutto da rifare?

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Per il Superbonus 110% e gli altri bonus edilizi, si va verso un nuovo aggiornamento delle regole

Il mercato delle ricostruzioni ha avuto infatti un deciso rallentamento, dopo la stretta antifrodi introdotta dal decreto Sostegni ter, che ha rafforzato i requisiti necessari (visti di conformità e asseverazioni), mentre ha limitato ad una sola volta la cedibilità del credito.

Il tutto, per arginare il fenomeno delle frodi che il Superbonus ha portato con sé.

Per questa ragione, il governo ora è al lavoro su un nuovo correttivo, che potrebbe non essere un emendamento al decreto Sostegni ter ma un decreto del tutto nuovo.

Vediamo allora cosa potrebbe cambiare, secondo quanto ipotizzato da Il Sole24Ore e il Corriere della Sera

Superbonus: si valutano più cessioni solo tra istituti vigilati.

Per evitare che i cantieri si blocchino e per salvaguardare allo stesso tempo lo spirito della norma anti-truffe inserita nel Dl Sostegni ter, l’esecutivo lavora in particolare a correttivi mirati sul Superbonus, che renderanno di nuovo possibile cedere i crediti più volte, ma solo a determinate condizioni.

Nel decreto che dovrebbe arrivare la prossima settimana, si ragiona della possibilità di togliere limiti alle cessioni di crediti tra istituti vigilati dalla Banca d’Italia e all’interno di entità appartenenti ad uno stesso gruppo.

Un ulteriore problema legato alle frodi ai crediti fiscali è rappresentato dai mancati controlli ai cantieri.

Una delle proposte per verificare che i lavori siano effettivamente fatti è quella di inviare la Polizia Municipale.

Infine, il governo si prepara a varare anche delle nuove Tariffe obbligate; una trentina di voci in cui compariranno i termini di riferimento per gli interventi ammessi, con i relativi prezzi massimi considerati congrui per singolo lavoro.

Sotto i 10 mila euro senza visto di conformità 

Viste le ipotesi in campo e come potrebbe cambiare ancora la normativa relativa al Superbonus, vediamo l’ultima novità sulle agevolazioni edilizie: lo stop al visto di conformità e attestazione della congruità delle spese per i lavori che non superano i 10 mila euro.

Il governo ha infatti già modificato quanto approvato con il DL del novembre scorso, introdotto per contrastare le truffe e che prevedeva, in caso di sconto in fattura o cessione del credito, l’obbligo del visto di conformità e di asseverazione, mettendo un tetto al di sotto del quale la documentazione non è necessaria (sono esclusi i lavori relativi al Bonus facciate, che invece devono presentare sempre conformità e asseverazione).

L’ Agenzia delle Entrate ha chiarito che la novità si applica a partire dal 1° gennaio 2022, dunque per quest’anno è retroattiva.

Chi invece ha superato il tetto-spesa di 10 mila euro, deve presentare la documentazione, ma la legge di Bilancio ha previsto la possibilità di recuperare una parte di quanto pagato al professionista, facendo rientrare la spesa nell’ammontare detraibile.

La cessione del credito - La data spartiacque del 16 febbraio

La stretta antifrodi sui bonus casa, ha mandato in agitazione proprietari e professionisti.

Nel timore che i bonus diventino incedibili, è partita la corsa a perfezionare le cessioni dei crediti entro il 16 febbraio u.s., data a partire dalla quale scatta il divieto di cessioni successive alla prima.

Ma il vero rischio è di non riuscire a trovare un compratore del credito.

Diverse Banche, Assicurazioni e le Poste, hanno infatti molto rallentato, se non bloccato, gli acquisti dei crediti d’imposta. 

Alla luce di questo, torna ora d’attualità la possibilità di recuperare il credito nella dichiarazione dei redditi sotto forma di rimborso Irpef.

Il problema, però, in questo caso, è dato dalla capienza. Se le spese sono alte, il rimborso decennale, quinquennale o quadriennale, a seconda del tipo di bonus per il quale si fa domanda, può raggiungere cifre che in pochi possono coprire con l’Irpef versato l’anno precedente.

Inoltre, chi applica il forfettario e non paga Irpef, è di fatto escluso da questa possibilità.

Superbonus 110% - Scadenze

Come detto, il disegno di Legge di Bilancio 2022 ha modificato i termini di durata ed entità del vantaggio fiscale dei bonus casa.

Il Superbonus 110% resterà in vigore fino a tutto il 2023 per i condomini.

Nel 2024 l’aliquota scenderà al 70% e al 65% nel 2025.

Al momento non è prevista nessuna proroga al 2026.

Stesse scadenze per gli edifici plurifamiliari aventi tutti la medesima proprietà e per le Onlus, le organizzazioni di volontariato e le associazioni di promozione sociale (Aps).

Per quanto riguarda invece le case indipendenti, i Villini per intenderci, i lavori vanno terminati entro il 31 dicembre 2022, ma al 30 giugno deve risultare effettuato (ovvero pagato) almeno il 30% dei lavori.

Niente sconto, quindi, a partire dal 2023.

Continueremo come sempre a tenervi aggiornati appena ci saranno novità concrete.

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