Torniamo a parlare della Famigerata EPBD (Energy Performance of Building Directive), la direttiva europea sulle Case Green che obbliga all’efficientamento degli edifici in tutta l’Unione, di cui abbiamo trattato in diverse occasioni negli scorsi mesi e che sarà di nuovo in aula a Strasburgo tra l’11 e il 14 marzo prossimi.

Gli edifici residenziali, secondo la prima proposta del Parlamento europeo, avrebbero dovuto raggiungere almeno la classe di prestazione energetica E entro il 2030 e poi la classe D entro il 2033.

Ma alla fine, considerata la raltà dei fatti e la strenua opposizione di alcuni stati membri, tra cui l’Italia, è stato deciso di fissare solo degli obiettivi di carattere generale.

Saranno poi i singoli paesi membri a definire i piani locali per rendere più efficiente da un punto di vista energetico il proprio patrimonio edilizio.

La nuova bozza si limiterà (presumibilmente) a fissare degli obiettivi intermedi di riduzione dei consumi: fino al 16% entro il 2030 e fino al 20-22% entro il 2035.

Quanto ci Costerà?

Dobbiamo fare una necessaria premessa: per migliorare la classe energetica di un edificio, i lavori da fare saranno all’incirca gli stessi che sono stati utilizzati per il Superbonus e l’intervento più importante per migliorare l’efficientamento energetico, sarà la posa del cappotto termico per limitare la dispersione di calore.

Personalmente, visti i tanti problemi riscontrati e i budget disponibili, avremmo puntato più sull’installazione di pannelli fotovoltaici, per garantire quantomeno l'autosufficienza energetica delle parti comuni dei condomini e la gestione ottimale degli edifici singoli, ma dobbiamo adeguarci alle direttive degli esperti UE.

Ovviamente, calcolare in modo preciso l’importo delle singole riqualificazioni, è praticamente impossibile.

Troppe sono le variabili, a partire dall’attuale grado di efficienza del singolo edificio.

Ma prendendo come dato consolidato la quantificazione della spesa sostenuta in sede di Superbonus relativa alla posa del cappotto termico, ci si può fare un’idea dell’ordine di grandezza di cui trattiamo.

Secondo i calcoli che Scenari Immobiliari ha realizzato per il Sole 24 Ore, il costo potrebbe andare dai 20 ai 55 mila euro circa per singolo intervento.

Che Impatto avrà sul Volume Globale del Patrimonio Immobiliare?

Non essendoci più l’obbligo di raggiungere una classe energetica minima a livello Ue, è difficile stabilire con precisione quali edifici dovranno essere ristrutturati e quali no.

Infatti, i margini di autonomia concessi ai singoli Stati, anche per le eventuali deroghe, sono molto più ampi di quanto previsto in precedenza.

L’unico vero vincolo fissato dalla bozza della direttiva, è che “almeno il 55% della riduzione del consumo di energia primaria sia raggiunto attraverso il rinnovo degli edifici più energivori”.

Questi edifici, secondo il testo, corrispondono a circa il 43% degli immobili complessivi.

Nel caso dell’Italia, sui 12 milioni di edifici residenziali esistenti, quelli su cui si dovrebbe intervenire che hanno le prestazioni peggiori, sono non meno di 5 milioni.

Un numero comunque enorme, che rappresenta più o meno il 43% del patrimonio immobiliare residenziale.

Come Trovare i Soldi necessari alle Riqualificazioni?

E qui casca l’asino! Dice un vecchio aforisma popolare.

Facendo dei calcoli semplificati ma certamente non distanti dalla realtà e mutuati dai dati ENEA relativi ai costi sostenuti per il Superbonus, le somme necessarie per tutti gli interventi richiesti sarebbero comprese tra i 150 e i 200 miliari di euro.

Al momento non abbiamo alcuna informazione in merito a come potrebbero essere reperiti questi denari.

La cosa sicura è che, ad oggi, lo stato italiano non ha disponibilità economiche per affrontare investimenti di questa portata per un singolo settore.

E di certo non sarà possibile pensare ad obbligare famiglie già iper indebitate a sostenere ulteriori sacrifici economici per far fronte a qualcosa che è sicuramente utile ma non percepito come indispensabile.

Varierà il Valore delle Singole Case?

Rispetto all'allarme che gli immobili non messi in regola secondo le norme rigidissime contenute nella prima stesura della EPDB avrebbero avuto un drastico crollo del valore (se non addirittura il blocco della commercializzazione), questa visione più "morbida" della Direttiva rende le differenze di prezzo ottenibile al momento di un'eventuale vendita molto più contenute tra una Casa che sarà efficientata e una che non lo sarà.

Va da sè che l'investimento che verrà sostenuto per il miglioramento dell'efficicenza energetica, comporterà ovviamente un posizionamento migliore dell'immobile sul mercato.

Bisognerà quindi capire bene, una volta che avremo tutte le informazioni disponibili, cosa si dovrà o cosa converrà fare.   

Noi seguiremo con attenzione lo sviluppo delle attività e vi metteremo, come sempre, tempestivamente al corrente delle novità che emergeranno.

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